Pianta della mostra
Negli ultimi vent'anni, Milano ha cambiato faccia. Le industrie hanno chiuso, molti negozi hanno dichiarato forfait, diverse attività si sono trasferite altrove. Da metropoli industriale, è diventata solo una città di servizi e ha perso un pezzo alla volta la sua anima. Un intero mondo è stato spazzato via: non solo fabbriche, ma anche etica del lavoro, solidarietà di vicinanza, rigore, tradizioni e storie. Tutto sparito? Forse no, ma per ritrovare quel mondo e le sue vite bisogna cercare bene.
Bilal è un archeologo metropolitano che nella città dismessa cerca oggetti abbandonati e, attraverso questi, si imbatte in storie mai raccontate e in personaggi che di quelle storie sono, o sono stati, i protagonisti. Come nella vicenda narrata nel romanzo "La memoria è un bene rifugio". Una lettera trovata per caso in un vecchio tram dà il via a un'indagine su un duplice omicidio e una rapina rimasti irrisolti per mezzo secolo. Eventi del passato in grado però di generare violenza ancora oggi.
La mostra, articolata su 9 sale, racconta i luoghi, i personaggi, l'ambiente sociale in cui si svolge il romanzo, insieme agli oggetti che Bilal recupera nel suo insolito lavoro e che conservano l'anima della Milano scomparsa
Sala 1 /
Ingresso. Un tram che fa servizio postale e una lettera danno il via alla storia
Sala 2 /
Il romanzo.
Sala 3 /
I luoghi della storia, corso Sempione e dintorni. I personaggi.
Sala 4 /
I ricordi. Il mondo di Baldelli legato alle corse di auto.
Sala 5 /
La malavita milanese negli anni Sessanta, quelli della rapina e dell'omicidio irrisolti.
Sala 6 - Sala 7 /
Gli oggetti. Nel corso del romanzo Bilal effettua diverse spedizioni notturne per' il suo lavoro di archeologo urbano.
Sala 8 /
In allestimento
Sala 9 /
Il progetto multimediale.
Istruzioni per la visita
Alla base di ogni sala trovate una mappa che vi indica il punto in cui vi trovate
e una fascia rettangolare con la
quale potete muovervi all'interno della mostra.
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